Job Index T3 2025

Job Index T3 2025 le professioni d'ufficio e amministrative

Il mercato occupazionale svizzero ristagna – al centro dell’attenzione: le professioni amministrative, d’ufficio e gestionali e l’impatto dell’IA su questi ruoli 

Zurigo, 23.10.2025: Nel terzo trimestre del 2025 il numero di posti vacanti diminuisce solo leggermente: -0,2% rispetto al trimestre precedente, -5,6% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Nonostante un’economia pressoché stagnante, la flessione rimane contenuta. Questo rapporto si concentra sulle professioni amministrative, d’ufficio e gestionali, che risultano essere tra le più esposte alle pressioni derivanti dall’automazione e dall’impiego dell’intelligenza artificiale.  

Questo è quanto emerge dall’Adecco Group Swiss Job Market Index, lo studio scientifico condotto dall’Adecco Group Switzerland e dal Servizio di monitoraggio del mercato del lavoro svizzero dell’Università di Zurigo. 

Fonti: KOF Centro di ricerca congiunturale (indicatore dell’occupazione KOF), Segreteria di Stato dell’economia (SECO; PIL reale), Servizio di monitoraggio del mercato del lavoro svizzero (SMM; Adecco Group Swiss Job Market Index).

Osservazione: Un valore superiore a 100 indica un aumento sia dell’Adecco Group Swiss Job Market Index sia del PIL rispetto al trimestre base T1 2008; un valore inferiore a 100 segnala una flessione rispetto allo stesso periodo di riferimento. Un valore dell’indicatore dell’occupazione KOF superiore a 100 significa che un maggior numero di imprese pianifica un incremento dell’organico rispetto a quelle che pianificano una riduzione. Se il valore è inferiore a 100, prevalgono i tagli di posti di lavoro pianificati. 

Nel terzo trimestre 2025 il mercato del lavoro svizzero ristagna. L’Adecco Group Swiss Job Market Index registra una lieve flessione del numero di posti vacanti dello 0,2% rispetto al trimestre precedente (T2 2025). Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (T3 2024), il valore dell’indice risulta nettamente inferiore, con una contrazione del 5,6%. L’indicatore dell’occupazione KOF mostra inoltre che, alla luce della congiuntura economica globale, le imprese mantengono un atteggiamento cauto per quanto concerne le nuove assunzioni. 

«Secondo il rapporto congiunturale KOF, nel secondo trimestre 2025 l’economia svizzera ha subito una battuta d’arresto, penalizzata dal calo delle esportazioni e dall’aumento dei dazi supplementari statunitensi. Tuttavia, il numero di posti vacanti diminuisce solo moderatamente nel terzo trimestre 2025, come mostra il Job Index, e il tasso di disoccupazione aumenta solo leggermente. Le ragioni potrebbero essere l’effetto stabilizzante del comportamento di consumo e l’introduzione del lavoro ridotto».  
Marcel Keller, Country President Adecco Group Switzerland 

Focus professionale: professioni amministrative, d’ufficio e gestionali in trasformazione  

Le professioni amministrative, d’ufficio e gestionali garantiscono il corretto svolgimento dei processi chiave sia nel settore privato che in quello pubblico e rappresentano pertanto un pilastro fondamentale per il funzionamento dell’economia svizzera. Nonostante il numero degli occupati sia diminuito di quasi il 7% nel periodo 2010-2024, nel 2024 il 12% di tutti gli occupati era ancora attivo in queste professioni. Inoltre, l’apprendistato per impiegata/o di commercio AFC rappresenta di gran lunga la professione di formazione più ambita in Svizzera. 

L’evoluzione del numero di posti vacanti nelle professioni amministrative, d’ufficio e gestionali nel periodo 2015-2025 può essere suddivisa in tre fasi distinte (figura 1). Dal 2015 al 2020 si registrava una tendenza decrescente del numero di annunci di lavoro; successivamente, nel 2021 e 2022, esso è aumentato in misura superiore rispetto al totale dei posti vacanti, mentre dal 2023 si osserva una contrazione continua che, nel periodo 2023-2025 risulta persino più marcata (in media -17,4% p.a.) rispetto all’indice complessivo (-7,8% p.a.). Considerando il calo complessivo dell’occupazione, anche negli anni 2021-2022, molteplici elementi suggeriscono che l’incremento delle offerte di lavoro nel 2021-2022 sia imputabile principalmente alla copertura di posizioni vacanti già esistenti, ad esempio in seguito a (pre)pensionamenti o cambi di professione. 

Sviluppo delle offerte di lavoro nel terzo trimestre (T3)
Figura 1, nota: Gli anni indicati rappresentano valori aggregati, per cui ad esempio l’indice relativo all’anno 2025 include i dati dei primi tre trimestri del 2025 nonché dell’ultimo trimestre del 2024. Ulteriori dettagli sono disponibili nella sezione «Metodi e dati». 

A differenza delle professioni amministrative, d’ufficio e gestionali che dal 2023 registrano un forte calo strutturale della domanda, in altre categorie professionali il mercato del lavoro si sviluppa ciclicamente. Le offerte di lavoro per le professioni del settore alberghiero e della ristorazione, influenzate dagli effetti della domanda e della stagionalità, sono diminuite fino al 2021, si sono riprese vigorosamente nel periodo 2022-2024 e sono state riviste al ribasso nel 2025. Nel commercio all’ingrosso e al dettaglio, la domanda di posti di lavoro è aumentata fino al 2024 e diminuita nel 2025, rimanendo complessivamente sopra i livelli precrisi. Il calo dei posti di lavoro nelle professioni meccaniche, elettrotecniche e metallurgiche, che hanno visto un’espansione fino al 2023, e nel settore delle tecnologie dell’informazione, il cui sviluppo si è invertito dal 2023 dopo una crescita sostenuta fino al 2022, denota una trasformazione strutturale che va oltre il ciclo economico, trainata da un indebolimento dell’economia estera e da guadagni in efficienza derivanti dall’automazione e dall’intelligenza artificiale generativa. 
Job Index T3 2025: Evoluzione dell’occupazione per gruppi professionali

Figura 2, nota: Viene rappresentata la variazione media annua dal 2023 al 2025 come tasso annuale costante. I valori negativi indicano una diminuzione, i valori positivi un incremento dei posti di lavoro.

Il calo generale dei posti di lavoro pubblicati per le professioni amministrative, d’ufficio e gestionali (-17,4% p.a.) negli anni 2023-2025 interessa tutte le sottocategorie, ad eccezione del personale qualificato nei servizi alle imprese (servizi di calcolo e spedizione, organizzazione di conferenze/eventi, intermediazione di lavoro e collocamento di personale o gestione immobiliare/agenti immobiliari) che registrano un aumento dei posti di lavoro (+12,2% p.a.; vedi figura 2). Diverse professioni in questo settore rappresentano il principale motore della crescita, tra cui la mediazione di contatti d’affari e servizi (ad es. spazi pubblicitari), la stipula di contratti per esibizioni (agenti, intermediari; ad es. agenti di artisti o sportivi), la gestione di produzioni e pubblicazioni (agenti letterari/editoriali), la vendita di asset tramite aste (banditori, commissari d’asta), nonché l’organizzazione di viaggi.

La particolarità di questa sottocategoria è che tali attività sono spesso di natura fiduciaria, contrattuale o di intermediazione e richiedono conoscenze specialistiche specifiche e riferimenti settoriali. Un calo meno marcato dei posti di lavoro pubblicati rispetto alla media delle categorie professionali si osserva nelle professioni della pubblica amministrazione (-1,3% p.a.; amministrazione fiscale e previdenziale, uffici doganali, uffici passaporti e licenze, nonché commissariati di polizia/servizi investigativi), tra gli agenti di vendita e acquisto e mediatori (-13,5% p.a.) e tra il personale di segreteria specializzato (-17% p.a.). Le professioni che registrano una contrazione decisamente più marcata sono quelle nei settori della contabilità, buste paga e gestione magazzino (−18,1% p.a.), i profili specialistici in ambito aziendale e il personale qualificato nel settore commerciale e amministrativo (−20,5% p.a.), altro personale d’ufficio / personale addetto ad attività amministrative (−23,6% p.a.; gestione archivi e documentazione, risorse umane, assistenza bibliotecaria, codifica, revisione testi, distribuzione posta), impiegati d’ufficio e segreteria con compiti generici (−24,8% p.a.; , impiegati d’ufficio, segreteria, dattilografi e addetti all’inserimento dati), dirigenti/capiprogetto e capigruppo (−25% p.a.; dirigenti dell’amministrazione, dirigenti nei servizi finanziari e delle risorse umane, pianificazione aziendale, gestione di progetti e gruppi di lavoro). Tuttavia, gli impiegati d’ufficio a contatto con i clienti sono i più colpiti dal calo dei posti di lavoro (-30,6% p.a.; addetti agli sportelli, call center, reception/accoglienza, informazioni o viaggi). Nel complesso si registra quindi un calo diffuso, mentre solo il segmento dei servizi alle imprese è in crescita e la pubblica amministrazione rimane pressoché stabile.

Questi cambiamenti nel mercato del lavoro lasciano intendere che le professioni amministrative, d’ufficio e gestionali sono sempre più sotto pressione. In questo contesto, si pone la questione del ruolo dell’automazione e dell’intelligenza artificiale in questo processo. 

L’automazione e l’IA intensificano la trasformazione strutturale nelle professioni amministrative e d’ufficio 

Digitalizzazione, automazione e il crescente utilizzo dell’intelligenza artificiale (IA) portano a una riduzione soprattutto della domanda di attività routinarie e basate su regole. Tra tutte le categorie professionali, quelle amministrative, d’ufficio e gestionali sono particolarmente minacciate dalla trasformazione tecnologica, poiché comportano un’alta percentuale di compiti cognitivi di routine, come l’inserimento di dati o procedure standardizzate, che vengono sempre più sostituiti, come dimostrato da alcuni studi (Autor, Levy & Murnane 2003; Gschwendt, 2022). Al tempo stesso, proprio in questa categoria professionale stanno emergendo nuove mansioni (coordinamento, comunicazione, controllo qualità, gestione dati/processi), per cui i posti di lavoro non scompaiono e basta, bensì cambiano, lasciando spazio a nuovi compiti complementari (Acemoglu & Restrepo 2019). Con l’intelligenza artificiale generativa (IA), anche le attività cognitive, come la redazione di testi, la sintesi o la fornitura di informazioni, che sono di fondamentale importanza per le professioni amministrative, d’ufficio e gestionali, subiscono la pressione dell’automazione (Cazzaniga, 2024). L’impiego dell’IA (generativa) può aumentare la produttività della forza lavoro e quindi incrementare la domanda di lavoratori qualificati – oppure sostituire la manodopera e ridurre la domanda; quale effetto prevarrà resta ancora da vedere.

Affinché ci si possa fare un’idea di come l’intelligenza artificiale generativa influenzi la domanda di professioni amministrative, d’ufficio e gestionali, la figura 3 visualizza la relazione tra il numero di posti vacanti pubblicati in questa categoria professionale e il loro grado di esposizione all’intelligenza artificiale generativa. Questa viene quantificata dall’Indice globale sull’esposizione occupazionale dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL). Essa quantifica il grado di esposizione delle professioni all’intelligenza artificiale generativa, indicando dove i potenziali di automazione sono particolarmente elevati (valore indice alto) o bassi. È prevedibile che le categorie professionali con un’elevata esposizione all’IA registreranno una crescita occupazionale inferiore. Poiché l’impiego su larga scala dell’IA generativa è un fenomeno relativamente recente, ad esempio l’introduzione di ChatGPT da parte di OpenAI nel novembre 2022, il presente rapporto analizza solo l’evoluzione degli annunci di lavoro nel periodo 2023-2025. 

L’asse orizzontale nella figura 3 rappresenta l’esposizione all’IA generativa delle professioni amministrative, d’ufficio e gestionali, mentre l’asse verticale rappresenta la variazione media annuale dell’indice occupazionale nel periodo 2023-2025. Le categorie professionali degli impiegati d’ufficio/segreteria con compiti generici, altro personale qualificato d’ufficio/amministrazione, impiegati d’ufficio a contatto con i clienti, personale di segreteria addetto ad attività specializzate, impiegati addetti a contabilità, buste paga, gestione magazzino, specialisti in ambito aziendale e personale qualificato nel settore commerciale e amministrativo sono esposte all’IA generativa in misura elevata o superiore alla media e al tempo stesso registrano un calo nelle offerte di lavoro. Esse rientrano pertanto nelle categorie professionali più minacciate dall’impatto dell’IA generativa.

Job Index T3 2025: Esposizione all’IA generativ

Figura 3, nota: La linea verticale tratteggiata della figura indica l’esposizione media all’IA generativa per tutte le categorie professionali rappresentate. I punti a sinistra/destra della linea = professioni con esposizione all’IA sotto/sopra la media. La dimensione dei cerchi indica l’importanza della categoria professionale (numero di osservazioni). μ 0, esposizione media elevata (molti compiti con elevato potenziale di automazione); 0,5 μ < 0,6 – esposizione superiore alla media; 0,4 μ < 0,5 – esposizione media; μ < 0,4 – bassa esposizione media.

 

Gli specialisti delle vendite, gli addetti agli acquisti/commercianti e il personale qualificato della pubblica amministrazione si collocano nella fascia media dell’esposizione all’IA, ma registrano anch’essi un calo del numero di offerte di lavoro nel periodo 2023-2025. Sebbene in questo settore la pressione tecnologica sia minore, la domanda rimane comunque stagnante. È interessante notare la posizione dei dirigenti, capiprogetto e capigruppo: nonostante la loro esposizione all’IA sia minore, anche per loro il numero di posti vacanti è in calo. Ciò indica che non sono solo i fattori tecnologici a giocare un ruolo importante, ma anche gli sviluppi organizzativi e congiunturali. Fa eccezione il personale qualificato dei servizi alle imprese (servizi di contabilità e spedizione, pianificazione di conferenze/eventi, collocamento di personale o gestione immobiliare/agenti immobiliari). Sono solo moderatamente esposti all’IA, registrano tuttavia un significativo incremento degli annunci di lavoro. Questo campo professionale sembra trarre vantaggio dai cambiamenti digitali e organizzativi determinati dall’IA piuttosto che esserne minacciato. 

Gli studi dimostrano che le attività che richiedono qualifiche più elevate sono più difficili da automatizzare e, nel lungo periodo, tendono a trarre vantaggio dai cambiamenti tecnologici (Autor, Levy & Murnane 2003; Lane, Williams & Broecke, 2023). Con l’impiego dell’IA generativa, anche le occupazioni altamente qualificate sono però sempre più soggette alla pressione dell’automazione (Cazzaniga, 2024). Pertanto, la figura 4 si concentra sulla percentuale di annunci di lavoro che richiedono un’istruzione terziaria come proxy per le attività altamente qualificate (asse orizzontale) e la mette in relazione alla variazione media annua del numero di posti vacanti nel periodo 2023-2025 (asse verticale). Diventa così evidente quali categorie professionali dipendano maggiormente da forza lavoro con qualifiche terziarie e come si evolva l’offerta di lavoro per tali categorie professionali, soprattutto alla luce dell’uso intensificato, a partire dal 2022, dell’intelligenza artificiale generativa.  

Particolarmente degno di nota è il personale qualificato nei servizi alle imprese, che con una quota media di occupati nel terziario registra un marcato incremento degli annunci di lavoro, costituendo così un’eccezione rispetto alla tendenza generale di contrazione. Per contro, le categorie professionali con una percentuale superiore alla media di occupati nel terziario, come dirigenti, responsabili di progetto e di gruppo, economisti aziendali, specialisti in ambito aziendale e personale qualificato nel settore commerciale e amministrativo, registrano un calo significativo dei posti di lavoro pubblicati. Ciò vale anche per le categorie professionali con una percentuale di occupati nel terziario inferiore alla media, come impiegati d’ufficio e di segreteria con compiti generici, impiegati d’ufficio a contatto con il pubblico, altro personale d’ufficio / personale addetto ad attività amministrative. Unicamente il personale qualificato nella pubblica amministrazione è poco colpito dal calo dei posti di lavoro. Nel complesso, quindi, risulta evidente che anche le professioni con requisiti di qualificazione più elevati, come dirigenti, capiprogetto e capigruppo, non sono immuni dal calo della domanda di offerte di lavoro, così come le professioni con requisiti di qualificazione di base.  

Job Index T3 2025: Quota del settore terziario

Figura 4, nota: La linea verticale tratteggiata indica la media della percentuale di posti di lavoro che richiedono un’istruzione terziaria (percentuale terziaria) di tutte le categorie professionali rappresentate, ovvero la percentuale media di posti di lavoro che richiedono un’istruzione terziaria (ad es. scuola universitaria professionale, università). Punti a sinistra/destra della linea = professioni con percentuale terziaria inferiore/superiore alla media negli annunci di lavoro.

Conclusione

I risultati indicano un calo strutturale della domanda per le professioni amministrative, d’ufficio e di gestione a partire dal 2023, in particolare per quelle con un’alta percentuale di attività di routine e basate su regole, fortemente esposte all’intelligenza artificiale generativa. È degno di nota il dato opposto rilevato nelle professioni dei servizi alle imprese (ad es. mediazione/organizzazione/immobiliare): nonostante un’esposizione solo moderata, le offerte di lavoro crescono in modo significativo nel periodo 2023-2025, il che lascia presumere effetti complementari (coordinamento, attività di interfaccia, servizi correlati ai progetti). La particolarità di questa sottocategoria risiede nel fatto che comprende attività fiduciaria, contrattuale o di mediazione, le quali richiedono competenze specialistiche, abilità negoziali, contatti nel settore nonché esperienza nella gestione contrattuale, nel marketing e nel commercio dei diritti; attività che non possono essere facilmente sostituite dall’IA generativa. Anche le posizioni per dirigenti, capiprogetto e capigruppo sono in calo, sebbene con una bassa esposizione all’intelligenza artificiale. In questo caso, snellimenti organizzativi, fasi congiunturali sfavorevoli e guadagni in termini di efficienza indicano piuttosto fattori trainanti di natura non tecnologica. 

Una quota elevata di occupati nel terziario, utilizzata come proxy per professioni con requisiti di qualificazione più elevati, non offre automaticamente una protezione contro il calo della domanda, come dimostra l’esempio dei dirigenti, capiprogetto e capigruppo. Tuttavia, molte categorie professionali con elevata esposizione all’IA e una bassa quota di occupati nel terziario, utilizzata come proxy per professioni con requisiti di qualificazione di base, registrano forti cali nelle offerte di lavoro.

I risultati suggeriscono pertanto che le aziende potrebbero progressivamente compensare le attività routinarie tramite soluzioni digitali, quali strumenti di workflow o IA generativa, ad esempio tramite l’automatizzazione della lettura dei dati delle fatture. Allo stesso tempo, il lavoro umano rimane molto richiesto in settori quali la gestione delle eccezioni, il coordinamento e la garanzia della qualità. Si delinea inoltre una crescente domanda di offerte di formazione continua e riqualificazione professionale, in particolare nelle competenze relative ai dati e ai processi, nelle attività documentali e di redazione testuale supportate dall’intelligenza artificiale, nonché nella conformità normativa e nella protezione dei dati.

Dal punto di vista metodologico, è importante sottolineare che il periodo di osservazione 2023-2025 ricade in una fase iniziale di adozione dell’IA generativa. Per identificare cambiamenti strutturali chiari e robusti, sarebbe necessario un orizzonte temporale più ampio. Ciononostante, i risultati di questo studio sono coerenti con un cambiamento strutturale guidato dalla tecnologia, pur non consentendo attribuzioni causali.

«L’evidenza descrittiva di questo rapporto mostra tendenze secondo cui le professioni amministrative, d’ufficio e gestionali caratterizzate da un’elevata esposizione all’intelligenza artificiale e da mansioni routinarie registrano un calo negli annunci di lavoro. Al contempo, numerosi elementi suggeriscono che l’IA generativa tenda piuttosto a integrare il fattore lavoro e a trasformare i contenuti di lavoro, più che a sostituirli integralmente, generando così nuove esigenze di competenze e nuove sfide relative a disuguaglianza, riqualificazione e qualità dell’occupazione».

Johanna Bolli-Kemper, Servizio di monitoraggio del mercato del lavoro svizzero

Metodi e dati 

Le tendenze qui presentate per le professioni amministrative, d’ufficio e gestionali si basano sui dati dell’Adecco Group Job Index relativi al periodo che va dal 4° trimestre 2015 al 3° trimestre 2025. Questi dati trimestrali comprendono sia i dati di borsa provenienti dalle 11 principali borse lavoro svizzere sia i dati aziendali ricavati da circa 1500 siti web aziendali, che rappresentano un campione rappresentativo per la Svizzera, stratificato per settore e dimensione delle aziende. Fino al 1° trimestre del 2018 sono stati rilevati anche gli annunci sulla stampa.  

I valori dell’indice sono stati calcolati sulla base di dati annuali per garantire un numero sufficiente di casi, ciò significa che ciascuno di essi copre quattro trimestri riassunti. Per rispettare la data di pubblicazione e il desiderio di aggiornamento, il 4° trimestre dell’anno precedente è stato combinato con i primi 3 trimestri dell’anno in corso e sintetizzato per ottenere un valore annuo, ciò significa che il valore dell’indice per il 2025, ad esempio, comprende i primi tre trimestri del 2025 e l’ultimo trimestre del 2024. 

L’indice globale sull’esposizione occupazionale dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) scompone le professioni in mansioni e ne valuta l’automatizzabilità tramite l’IA generativa, avvalendosi di indagini e pareri di esperti. Con l’aiuto di modelli di IA, queste valutazioni vengono trasferite a decine di migliaia di attività e combinate con i dati internazionali sul mercato del lavoro. L’indice quantifica l’esposizione delle professioni all’IA generativa e mostra dove il potenziale di automazione è particolarmente elevato (valore dell’indice alto) o basso.

Documenti

Accesso allo studio completo, comprese le fonti: Job Index T3 2025

Risultati principali nel Comunicato Stampa Job Index T3 2025